Meta e la chiusura dei social in Europa…

Scritto da Mattia

08/02/2022

Bentornati su One Word Blog! Oggi ritorniamo a parlare di Meta e delle sue dichiarazioni rilasciate in questi giorni in merito alla questione sui dati personali!


Meta abbandona l’Europa?

Questo è lo scenario che si prospetta se Meta non risolve i problemi legati al trattamento dei dati personali. Pensate veramente che Mark abbandoni un continente e perda miliardi su miliardi? No, io non credo ma rimane comunque una situazione complicata.

Tutto nasce nel momento in cui Meta invia un suo documento alla Sec. (Security and Exchange Commission), autorità americana garante del mercato. All’interno di questo documento, Mark lascia un po’ alle interpretazioni con una frase che ha scatenato il putiferio: “Non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni”. In poche parole, possiamo dire che: se a Meta non verrà concessa l’opzione di trasferire, conservare e usare i dati dei suoi utenti europei sui server americani allora il colosso potrebbe essere costretto a chiudere alcune delle sue attività in UE.

La risposta dell’Unione Europea

Logicamente, chiudere gli stabilimenti di Meta in Europa significa disoccupazione. Infatti, l’azienda non solo conta migliaia di persone attualmente al lavoro ma si prepara ad assumerne altre 10 mila in vista del Metaverso. L’altra faccia della moneta ci dice che, solamente nel 2021, circa 309 milioni di persone in Europa hanno utilizzato Facebook quotidianamente. Il che significa perdere molti, molti, molti soldi in caso di chiusura, ecco perché l’azienda ha rassicurato gli investitori e gli utenti così:

“Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’UE e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”

L’Unione Europea risponde in maniera dura: “L’UE stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei nostri valori, degli interessi dei consumatori e dei cittadini. L’UE tiene ovviamente conto dei punti di vista espressi dagli operatori economici, ma agisce autonomamente quando deve stabilire i suoi regolamenti“, ha ribadito il portavoce della Commissione Europea.


Attualmente la situazione si è risolta in un nulla di fatto. Rimango fermamente convinto che arriveranno ad un accordo perché nessuno vuole perdere soldi. Dopo questa filosofia inutile, vi invitiamo a seguirci sui nostri social e ad ascoltare One Podcast!

(Tutti i diritti di riproduzione dell’articolo sono riservati agli autori)

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