Made in Abyss: recensione del manga!

Scritto da Garou

09/07/2021

Un saluto a tutti dal vostro Garou!

Oggi voglio parlarvi di Made in Abyss, un’opera scritta e disegnata da Akihito Tsukushi che è riuscita a farmi appassionare tantissimo. Premetto che ho letto tutti e 9 i volumi del manga usciti fino ad adesso e non ho ancora guardato la serie anime (sinceramente, non penso che la guarderò dato che immagino ci siano molte scene censurate…). Per il momento non farò spoiler quindi, iniziamo con la recensione!


Trama

La protagonista è Riko, una bambina di 12 anni che vive nella città di Orth. Orth si affaccia su un misterioso abisso ebbro di misteri e profondo più di quanto si possa immaginare. L’abisso è diviso in 7 diversi strati e ogni qualvolta un umano si cimenti nella risalita da uno di questi strati, è soggetto a diverse sintomatologie a causa della “maledizione dell’abisso”: si passa da una leggera nausea nella risalita dei primi strati, alla perdita di umanità e morte certa nella risalita dal settimo strato. Tra gli abitanti di Orth è molto diffuso il mestiere del cercatore, una sorta di avventuriero che si inoltra nelle profondità dell’abisso per scoprirne i segreti e trovarne i fantomatici e potenti cimeli.

L’obiettivo di Riko, orfana sin da piccola, è proprio quello di diventare una cercatrice e seguire le orme della madre per ottenere il titolo di fischietto bianco (carica più ambita e prestigiosa per un cercatore). Riko incontra un giorno Reg, un misterioso automa proveniente dal fondo dell’abisso che ha perso la memoria. A questo punto i due, dopo essersi preparati a dovere, si avventurano insieme all’interno dell’abisso per scendere sempre più in profondità, svelarne i misteri più reconditi e scoprire di più sul passato di Reg e sulla morte di Lyza, madre di Riko.

Considerazioni

La trama, stavolta per nulla banale, si fa sempre più seria, complicata e, per certi versi anche macabra con il passare dei volumi e, personalmente, posso dirvi che malgrado il primo volume non mi abbia convinto tanto, andando avanti con l’opera mi sono veramente innamorato. La cosa che più mi ha colpito non è stata la trama in sé, piuttosto il modo in cui il mangaka tratta determinati argomenti. Non è un caso che Made in Abyss è un seinen, nonostante a primo impatto possa sembrare un manga dedicato ad un pubblico più vasto, anche ai bambini. Contro ogni mia previsione, mi sono ritrovato ad osservare tra le tavole di Tsukushi dei momenti splatter, carichi di tensione e per certi versi addirittura disturbanti quindi, se pensate che vi possa piacere quest’opera non esitate a recuperarla e state tranquilli dato che i volumi escono con una cadenza abbastanza lenta. Passiamo adesso ad un’analisi più approfondita.

ALLERTA SPOILER!!!

Il meglio (il peggio per i protagonisti) di Made in Abyss!

I momenti che ho apprezzato maggiormente sono stati l’arco narrativo del signore dell’alba e quello (ancora non concluso) del villaggio dei residui. Se state leggendo questo paragrafo sapete di cosa sto parlando e di conseguenza non penso debba dilungarmi più di tanto per spiegarvi la trama di questi due momenti estremamente strappalacrime. La cosa che più mi ha stupito è che per quanto il lettore possa aspettarsi un lieto fine, il lieto fine NON arriva: seriamente, vi sareste aspettati che Bondrewd arrivasse ad uccidere sua figlia con una tale disinvoltura e soprattutto senza che i nostri protagonisti riuscissero a fare niente? L’ultimo arco narrativo poi… le storie del villaggio dei residui e di Faputa sono veramente fantastiche, intricate e, ripeto, per niente scontate. Ovviamente anche qui non possono mancare le carneficine e le scene disumane perpetrate prima dagli stessi residui e successivamente dalla loro principessa in una spirale di odio e vendetta che sembra permeare tutte le tavole degli ultimi volumi.

Conclusioni

Penso che da questo punto di vista Made in Abyss sia veramente un’opera fantastica ed unica nel suo genere: sfido chiunque l’abbia letta a non pensarla come me! L’unica cosa che mi continua a lasciare sempre più spiazzato sono le tavole inserite dal mangaka nelle copertine del manga (non nelle sovraccoperte): degli sketch osé che non stanno neanche tanto male, se non pensiamo però al fatto che i personaggi raffigurati nudi in quei disegni sono dei bambini…

Nonostante queste piccole sciocchezze non sono effettivamente riuscito a trovare dei difetti all’interno di quest’opera e, se Tsukushi continuerà su questa onda, mi sa proprio che Made in Abyss si concluderà con un meritatissimo 10/10!


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