Lupin, una serie degna del suo nome!

Scritto da Garou

21/01/2021

Un saluto a tutti dal vostro Garou!

Da mentecatto quale sono, non appena la serie è sbarcata su Netflix, ho subito pensato che fosse una trasposizione dell’anime di Lupin. Di conseguenza, avendo visto il film “originale Netflix” di Death Note, ho subito pensato di trovarmi davanti alla solita schifezza. Pensare inoltre Omar Sy nei panni di Lupin III non mi entusiasmava affatto. Fortunatamente, un paio di giorni dopo, in preda alla disperazione per non sapere che serie iniziare, ho voluto dare una possibilità e ho capito quanto fossi stato stupido.

Partiamo innanzitutto dal presupposto che non è un’opera creata da Netflix ma bensì dalla Gaumont e poi successivamente pubblicata sulla piattaforma streaming. A tal proposito vorrei ricordare che la Gaumont è una colonna portante dell’industria cinematografica francese fondata nel 1895. Inoltre, la serie non c’entra assolutamente niente con l’anime che ha segnato la nostra infanzia. L’opera del mangaka Monkey Punch si rifà infatti ai romanzi di Maurice Leblanc ed il protagonista, Arsenio Lupin III, è il nipote di Arsène Lupin, protagonista dei romanzi di Leblanc. La serie TV si rifà anch’essa alle opere di Leblanc ma in una maniera completamente diversa.

Mentre Monkey Punch creò una storia ambientata nel futuro universo di Leblanc (in cui Arsène Lupin è un personaggio realmente esistito), la Goumont, ha creato una serie ambientata nei giorni nostri in cui il protagonista Assane Diop, dopo aver letto le opere di Leblanc, inizia la sua “carriera criminale” ispirandosi al personaggio immaginario di Arsène Lupin e replicandone il modus operandi. Possiamo quindi capire come adesso la situazione cambi completamente. Ovviamente non mi ero affatto informato e ho scoperto tutto ciò durante la visione dei primi episodi. Al momento la serie è composta da un totale di 5 episodi e, a fine 2021, dovrebbe arrivare sulla piattaforma streaming la seconda parte della prima stagione. Se pensate di poter essere interessati a quest’opera, vi consiglio vivamente di guardarla e vi assicuro che il cast ha fatto un lavoro degno di nota.

ALLERTA SPOILER!!!

La trama sinceramente mi ha convinto molto e, come ho già sottolineato in precedenza, i personaggi ed il protagonista in particolare sono interpretati in maniera sublime. Omar Sy entra infatti perfettamente nel personaggio e riesce a mostarci un perfetto truffatore all’opera. Come vediamo più volte all’interno dell’opera, Assane Diop, è un ladro gentiluomo proprio come Arsène Lupin ed è di conseguenza mosso da nobili ideali: nella serie non vediamo solamente un ladro, ma in primis un figlio (ormai diventato padre) che cerca da una vita giustizia per il proprio papà, incastrato e rovinato da un crimine non commesso. Non voglio sinceramente dilungarmi troppo sulla trama dato che alla fine abbiamo potuto assistere a pochi episodi, ma posso dire che, come ogni serie che si rispetti in questo periodo, vengono analizzati dei temi come quello del razzismo, “paragonando” quella che era la società di alcuni decenni fa (durante la gioventù di Assane e la morte del padre) con la società moderna.

Possiamo notare come, nelle scene in cui vediamo il passato del protagonista, ci siano un bel po’ di battute razziste nei confronti del padre che, da come si può evincere nella serie, viene incastrato da un uomo dimostratosi più volte razzista. Possiamo vedere inoltre il rapporto tra Assane ed il figlio Raoul, all’interno di una situazione familiare complicata che fornisce molta profondità alla trama ed ai rapporti umani tra i personaggi. Possiamo inoltre dire che altre figure come quella di Youssef Guedira, il detective anch’egli fan di Lupin, siano sia caratterizzate, che interpretate benissimo e non lasciano il pubblico senza colpi di scena.


Purtroppo non ho molto altro da dire, dato che ho potuto assistere ad una minima parte di quella che sarà l’opera finale, ma posso tranquillamente affermare che Lupin è una delle migliori serie uscite negli ultimi tempi su Netflix e, a differenza di molte altre, non è affatto scontata e banale.

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