Blue Exorcist: ciò che l’anime sarebbe potuto essere!

Scritto da Garou

02/05/2021

Un saluto a tutti dal vostro Garou!

Oggi voglio parlarvi di Blue Exorcist (Ao No Exorcist), un anime tratto dall’omonimo manga di Kazue Kato. Premetto che non ho letto l’opera cartacea e di conseguenza questa recensione sarà basata solo ed esclusivamente su quanto ho visto nelle prime due stagioni dell’anime. Al momento non farò spoiler quindi, iniziamo subito!


Il manga di Blue Exorcist, iniziato nel 2009 ed ancora in corso, conta in Italia un totale di 25 volumi e le due stagioni dell’anime riportano le vicende narrate dal volume 1 fino al 9. Vi dico già da ora che l’anime è disponibile su Netflix e che purtroppo i tempi di produzione sono molto lenti: mentre la prima stagione è uscita nel 2011, la seconda è uscita nel 2017 e la terza è prevista da molti fan per il 2022.

Trama

Il protagonista, Rin Okumura, vive all’interno di un monastero in compagnia del suo fratello gemello, Yukio Okumura, del padre adottivo, il prete Shiro Fujimoto, e degli altri monaci dell’abbazia. Rin, scopre all’età di 15 anni, l’esistenza dei demoni, creature provenienti dalla dimensione di Gehenna (Inferno) che causano scompiglio nel mondo degli umani e, molto spesso, mietono anche un bel po’ di vittime. Non appena Rin inizia a vedere i demoni si manifesta in lui uno strano potere, caratterizzato dalla costante presenza di delle fiamme blu; si scoprirà in seguito che Rin è il figlio di Satana e, dopo varie peripezie, inizierà il suo percorso per poter diventare un esorcista e sconfiggere, grazie ai suoi poteri demoniaci, una volta per tutte suo padre.

Perché guardare Blue Exorcist?

Se la trama non vi ha ancora convinto non preoccupatevi dato che, ho volute essere appositamente il più vago possibile per evitare troppi spoiler. Alla fin fine, Blue Exorcist potrebbe sembrare il solito shonen, con tematiche trite e ritrite ed una storia altrettanto banale e noiosa ma, fidatevi, non è così. E’ possibile infatti cogliere all’interno dell’opera, oltre agli immancabili riferimenti biblici, molte citazioni e molti elementi della letteratura tedesca, a partire dalle fiabe dei fratelli Grimm, fin ad arrivare ai miti del Dr. Faust e quindi al famoso dramma di Goethe. Ovviamente , tralasciando le tematiche fantasy-religiose alla base dell’opera che possono o mene piacere, anche i personaggi e le varie vicende che si sviluppano con il susseguirsi degli episodi sono quasi sempre trattati in maniera impeccabile.

Quelle poche volte che non ho apprezzato determinati comportamenti oppure aspetti della trama (non preoccupatevi dato che le approfondirò in seguito) , il continuo sviluppo di Rin e degli altri protagonisti insieme alle scene di combattimento veramente sublimi, sono riusciti a colmare il mio senso di insoddisfazione. La storia è poi molto simile, nel modo in cui è strutturata, a quella di My Hero Academia (in realtà sarebbe giusto affermare il contrario dato che il primo volume di Blue Exorcist è stato pubblicato 5 anni prima rispetto al primo di MHA…) ed infatti dovremo assistere parallelamente al percorso di Rin per diventare un esorcista, alle varie crisi che gli si presenteranno davanti e a tutti gli ostacoli che il figlio di Satana deve inevitabilmente ritrovarsi ad affrontare. Spero che sia riuscito a convincere i più scettici sulla validità di quest’opera e passiamo adesso ad un’analisi più approfondita dell’anime (se non avete ancora guardato Blue Exorcist fermatevi qui).

ALLERTA SPOILER!!!


Cosa non mi è piaciuto di Blue Exorcist?

In Blue Exorcist si passa più volte da dei momenti in cui alcuni protagonisti sono descritti veramente in maniera virile e determinata, a dei momenti in cui si piangono addosso come fossero dei bambini. Ovviamente, tutti i protagonisti, compreso Yukio che è già un esorcista qualificato, sono in età adolescenziale e di conseguenza vanno anche bene delle “crisi psicologiche” e dei comportamenti da un certo punto di vista infantili. Quello che io non riesco a comprendere è il perché Shiemi sia trattata nella prima metà della prima stagione e, per certi versi anche all’inizio della seconda, come una ragazza veramente ottusa. E’ a parer mio inconcepibile il fatto che una ragazza di 15 anni, nonostante sia timida e sia stata spesso isolata in passato, possa passare dal risolvere delle situazioni apparentemente impossibili come ad esempio quella presentatasi all’esame per diventare Exwire, al comportarsi come una bambina completamente fuori dal mondo che non riesce a distinguere un vero amico da un falso. Mi riferisco ovviamente a quel momento particolare in cui Shiemi fa “amicizia” con Izumo e si ritrova ad essere la sua schiava. Personalmente ritenevo delle situazioni del genere cringe e veramente immotivate anche nei cartoni che vedevo da bambino, figuriamoci in uno shonen come Blue Exorcist!

Oltre a questo, ho anche da criticare delle incongruenze veramente superflue ed insensate. Voglio farla breve: vi ricordate quando, dopo che Rin ha combattuto contro Amaimon ed i suoi amici hanno scoperto la vera natura di mezzo uomo e mezzo demone, Konekomaru si è fatto possedere da un demone per affrontarlo? Bene, dopo quest’evento gli amici di Rin, prima scettici della sua fedeltà verso l’Ordine della Vera Croce e l’intera umanità, si sono ricreduti e, nel momento in cui Rin e Yukio hanno usato i loro poteri demoniaci per sigillare il portale tra Assiah e Gehenna, si sono fidati ciecamente di lui. Adesso, per quale motivo all’inizio della seconda stagione gli amici di Rin lo hanno trattato come se tutto ciò di cui ho appena parlato non fosse mai accaduto e, non solo hanno continuato ad avere paura ed a non fidarsi di lui, ma hanno continuato a vaneggiare sul momento in cui Rin ha perso il controllo combattendo contro Amaimon?

Ribadisco che non ho letto il manga, tuttavia vi dico per certo che gli episodi dal 18 al 25 della prima stagione costituiscono un arco narrativo esclusivo dell’anime e, non sono quindi presenti nell’opera cartacea. Sinceramente non capisco come mai, nonostante si sia inizialmente voluto rendere l’anime unico rispetto al manga costruendo questo arco narrativo inedito (che personalmente mi è piaciuto), il regista della seconda stagione Koichi Hatsumi, insieme a tutto il team d’animazione della A-1 Pictures, non abbia deciso di modellare un po’ la storia del manga per renderla adatta e coerente a quella della prima stagione dell’anime. Alla fine stiamo parlando solamente di dei piccoli particolari, insignificanti rispetto all’interezza dell’opera, che mi hanno però lasciato un po’ di amaro in bocca…


Nonostante tutto non posso non ammettere che Blue Exorcist mi sia piaciuto e mi abbia intrattenuto tantissimo ed invito quindi anche voi a commentare per farmi sapere cosa ne pensate. Non dimenticate di seguirci anche sulle pagine Facebook ed Instagram!

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