Lo so, lo so…dai ditelo pure che vi sono mancato. In realtà non ci caga nessuno e non sono mancato neanche a mia nonna (che tra l’altro continua a sbagliare il mio nome). Allora vediamo se mi ricordo ancora come si fa!
Oggi la “novità” è appunto Among Us, gioco famosissimo creato da tre ragazzi di Seattle che consiste in un multigiocatore di sopravvivenza in chiave fantascientifica. Il gioco funziona benissimo, con la sua semplicità e quel non so che di antico, quasi da gioco da tavola tradizionale, conquista tutte le classifiche e non è un modo di dire, infatti ha oltre 100 milioni di download sugli smartphone, mezzo miliardo di video online ed è in cima alle classifiche di Twitch e youtuber che non fanno che parlarne.
Si ma…merita tutto questo successo?

Evitiamo di parlare di come funziona il gioco nel dettaglio perché ormai pure tuo padre ci gioca (facendo l’impostore più volte di te) e passiamo direttamente a cosa ne pensiamo.
Un gioco di questo tipo vale molto e sono sempre più convinto che ogni dettaglio è stato curato al massimo. Chapeau agli sviluppatori, che non hanno lasciato niente al caso e se pensate il contrario siete amanti di Fortnite! La semplicità del gioco è stata la chiave del conseguente successo, che lascia in secondo piano tutti i dettagli superflui a cui siamo abituati e si concentra molto più sulla modalità di gioco.
Ragazzi è un qualcosa di perfetto, molto più equilibrato dell’universo di Thanos. Levando tutte quelle cose inutili, come la grafica, sono arrivati ad un gioco estremamente semplice ma che viene plasmato dagli utenti, che lo arricchiscono con la propria immaginazione. Quindi si, per noi merita il successo che sta avendo!

Che fine farà?
Ma questo è abbastanza ovvio, finirà nel dimenticatoio come tutti i grandi giochi. Questo succederà perché i giocatori si stancano subito della “novità“, un evento repentino che non sappiamo gustare fino in fondo. Colpa delle nuove generazioni che hanno poca esperienza ma un’influenza tale da riuscire a stabilire la nuova moda del momento? Questo non lo possiamo dire, ma non perché non lo sappiamo, semplicemente preferiamo evitare eventuali denunce e ci limitiamo ad un semplice “Non lo posso dire” citando un poeta contemporaneo chiamato Masseo.
Per questo grande ritorno è tutto, voi continuate a seguirci e passate sui nostri profili social Facebook ed Instagram!
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