Ad Astra: Elon Musk ed il nuovo sistema scolastico!

Scritto da Giorglx

20/01/2021

Buongiorno a tutti!

Oggi parleremo di un qualcosa su cui mi sono soffermato a pensare molto in questi giorni, in particolare per via della zona rossa, ma su cui ormai ho riflettuto ormai forse abbastanza: il sistema scolastico italiano (parlo in particolare del nostro poichè non conosco abbastanza bene gli altri) è fallace e assolutamente non adatto ai giovani delle nuove generazioni.

Molti di voi saranno rimasti a leggere mentre alcuni avranno chiuso la pagina pensando “il solito che si lamenta della scuola“… mi sta bene così.

Sappiate che della maggior parte delle mie argomentazioni ne ho discusso molte volte a scuola, parlandone nei miei temi e con i professori.

Ma procediamo adesso con la vera questione: io ovviamente sono soltanto una goccia in un oceano (al momento), ma se c’è qualcuno di veramente importante che di questi problemi se ne è fatto carico, quello è proprio Elon Musk. Egli, che ha avuto un passato scolastico drammatico da bambino bullizzato, fino al punto da subire violenze fisiche, aveva iscritto i suoi figli alla Mirman School di Los Angeles, una scuola d’eccellenza per bambini plusdotati, almeno sulla carta. Ma la scuola ben presto aveva disatteso le sue aspettative così risolse il problema a modo suo: creò “Ad Astra”, insieme a Joshua Dahn – ex docente presso la scuola prima citata – la scuola per i suoi 5 figli e per altri bambini, figli dei dipendenti di SpaceX.

Andiamo con una mia riflessione, da prendere come un mio presupposto: la scuola non educa. Potremmo dire che la scuola (indicandola così sempre per metonimia, perché in realtà il vero colpevole è il Sistema scolastico) cerca di istruire gli “alunni”, che ad un certo punto diventano solamente “numeri”, riempiendoli e sommergendoli continuamente di informazioni che dovranno poi “vomitare” durante i compiti e le interrogazioni. Però da prendere in causa non è solo il sistema che si è creato, la colpa è anche dei professori, che si conformano a questo tipo di istruzione (e non educazione, ricordiamolo, perché le menti non le apre, ma, al contrario, le appiattisce) e non cercano dei modi migliori per assecondare le insoddisfazioni dei propri alunni, viste molte volte come dei “capricci”; ripeto che il problema centrale stà proprio lì, nell’ambiente “sistema-centrico” (e non “studente-centrico“) che si è creato. La visione che viene insegnata non è rivolta al futuro (quel futuro in cui noi cresceremo e lavoreremo, seguendo le nostre aspirazioni) ma bensì al passato.

Ad Astra (che vuol dire “verso le stelle”), come abbiamo detto, nasce nel 2014 in una delle fabbriche di SpaceX e il team che si era venuto a creare in questo ambiente farà nascere, nel 2016, AstraNova, una vera e propria scuola indipendente a Los Angeles. Ciò che caratterizza questa scuola è proprio il “sistema“, innovativo e che risponde alle vere esigenze della nuova generazione: gli studenti apprendono attraverso le simulazioni, casi di studio, fabbricano, progettano, partecipano a laboratori e collaborazioni aziendali. “Astra Nova sviluppa studenti che sono affascinati dalla complessità e risolvono l’ignoto. Ridisegniamo ogni anno in base ai nostri studenti. Applichiamo le lezioni apprese da ogni progetto, laboratorio e discussione per informare la nostra prossima mossa.”

L’approccio è logico, ma innovativo. Astra Nova sta cambiando la situazione creando una filosofia di centralità dello studente, un valore per le abilità individuali, elogiando la curiosità e incoraggiando la risoluzione dei problemi e il pensiero critico. “E se gli studenti venissero presi sul serio e il loro tempo venisse ben speso? Astra Nova crede nelle esperienze degli studenti, significative a tutte le età”.

Da quanto è stato detto dal preside, Joshua Dahn, prima citato, Elon Musk ha finanziato e dato il via a questo progetto rivoluzionario, ma effettivamente non ne è parte attiva e non ne trae benefici finanziari.

Da cosa si caratterizza principalmente questo nuovo sistema?

Questa scuola non è divisa in “anni“, ne tantomeno in fascie di istruzione. Astra Nova rende obsoleti l’età, la posizione geografica e la propria origine. I bambini dagli 8 ai 14 anni possono lavorare insieme allo stesso progetto se le loro competenze sono complementari. La scuola si basa su un ambiente multiculturale e globale, in cui i bambini apprendono le competenze trasversali in modo naturale: è incentrata sul problem solving e su materie inusuali, dal punto di vista della “solita” e “classica” scuola. Vengono insegnati i problemi e non gli strumenti con cui si potrebbe, potenzialmente, risolvere un certo tipo degli stessi. Non esiste un “programma“, c’è a chi piace la matematica, a chi le lingue, a chi la scienza, a chi le lettere: ogni anno tutto viene ridimensionato sulla base degli studenti e delle loro preferenze. La finalità ultima della scuola di Elon Musk è sostenere lo sviluppo di persone straordinarie, capaci di fare la differenza, curiose, che amano apprendere e sanno come si fa in autonomia, dotate di un forte senso critico e della giustizia, con una spiccata disposizione al problem solving creativo. Spesso il tempo viene impiegato parlando anche di etica: vengono proposti ai bambini scenari in cui occorre fare delle scelte complesse. Può capitare, ad esempio, che si invitino gli studenti a riflettere su un’azienda che produce beni di consumo inquinando l’ambiente. Quale responsabilità morale attribuirle? E se l’intelligenza artificiale dovesse diventare nemica dell’uomo, cosa si dovrebbe fare? Domande difficili alle quali i bambini sono invitati a dare risposte.

Cosa ne penso? É questa la scuola di cui io vorrei far parte, orientata al futuro. Inoltre, questo insegnamento ha una doppia finalità: la nostra, e quelle a seguire, saranno le generazioni che per prime metteranno piede su Marte. Stiamo parlando di una civiltà multiplanetaria ed essere educati su questa prospettiva è una cosa fondamentale.

Una cosa su cui però non sono d’accordo c’è: sono contrario all’evoluzione dell’apprendimento in via telematica, ovvero online (quella che in Italia chiamiamo DAD); attenzione, non mi sto riferendo al periodo che stiamo vivendo, in cui la soluzione telematica è l’unica attuabile, per garantire la sicurezza di tutti. La scuola è anche un ambiente in cui i ragazzi si sviluppano a livello sociale e ciò è fondamentale; sarebbe ottima, invece, una soluzione ibrida.


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